La Fabbrica Dei Bambini by Stefan Brijs

La Fabbrica Dei Bambini by Stefan Brijs

autore:Stefan Brijs [Brijs, Stefan]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Suspense, Fiction, Thrillers, Visionary & Metaphysical, Psychological
ISBN: 9788876255045
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2014-02-11T23:00:00+00:00


«Taci!».

Il prete rimase visibilmente scioccato, il che ovviamente fece comprendere al dottore che aveva esagerato.

«Victor deve parlare», disse con un tono più calmo. Con quel tono riuscì a nascondere la propria rabbia, ma non la propria disperazione.

Victor però non parlò e il prete capì, dal viso paonazzo del dottore, quanto gli costasse trattenersi. Considerò la possibilità di suggerire che forse per Victor c’era ancora posto nell’istituto di La Chapelle, benché non ne fosse sicuro, ma gli sembrò più saggio tacere. Spostò indietro la sedia e si alzò.

«Adesso devo andare veramente, Herr Doktor. Mi spiace».

Il dottore nemmeno si alzò per accomiatarsi. Si limitò ad annuire, con insistenza. Il parroco Kaisergruber si chiese se non fosse il caso di dire qualcos’altro. Gettò un’ultima volta uno sguardo a Victor e pensò: ho cercato di salvarlo, di più non posso fare.

«Amen».

Lo dicevano tutti i pazienti quando ricevevano qualcosa dal parroco Kaisergruber. Marc François qualche volta diceva «Amen e basta!», ma era sbagliato. Per questo dopo suor Milgitha lo puniva. Ma tutti gli altri dicevano sempre «Amen». Lo dicevano dopo aver ricevuto dal parroco Kaisergruber il corpo di Cristo. E chi non riceveva niente doveva stare zitto. Lo diceva suor Milgitha.

Ma mio padre questo non lo sa?, si chiedeva Victor. Suor Milgitha non gliel’ha mai detto?

Fino a quel giorno era andata bene, trovava Karl Hoppe. Da quando gli aveva dato la Bibbia il figlio era cambiato. Come se aprendo la Bibbia anche lo stesso Victor si fosse aperto.

Qualche volta pensava che fosse dipeso dallo schiaffo. Che in tal modo avesse smosso ciò che era sempre stato, per tutto quel tempo, nel ragazzo. Quel pensiero però preferiva scacciarlo. Dipendeva dalla Bibbia. Con quel regalo si era conquistato la fiducia del figlio. Doveva aver fornito un sostegno al ragazzo; e lui che aveva sempre pensato che i ricordi del convento dovessero essere soffocati.

Certo non è che ne fossero scaturite delle conversazioni tra lui e Victor, no, tutt’al più degli scambi di parole. Lui domandava qualcosa e Victor rispondeva «sì» o «no» o «non lo so». Ciò che davvero pensava il ragazzo restava un mistero. Persino quando gli raccontava cose importanti Victor non reagiva.

«La donna che giaceva a letto di sopra, ricordi?», gli disse un giorno.

Victor annuì.

«Era tua madre».

Victor non sollevò neanche gli occhi. Né più né meno che se gli avesse detto che faceva bel tempo. Quindi aggiunse: «Era malata».

Queste furono, tra l’altro, le uniche parole sulla madre mai dette al figlio. Victor, dal canto suo, non chiese mai nulla al riguardo. Con le domande era parco tanto quanto con le risposte.

Una sola volta Victor chiese: «Come divento dottore?».

«Imparando molto e leggendo molto».

«Tutto qui?».

«Devi anche essere buono con le persone. E fare del bene».

«Essere buono. Fare del bene», ripeté Victor.

Era una risposta insignificante, ma per Victor era sufficiente, perché dopo annuì e proseguì con quello che stava facendo. Di solito una lettura. Solitamente leggeva passi biblici.

Victor leggeva e il padre correggeva i suoi errori. Il dottore aspettava il momento in cui Victor avrebbe letto senza fare errori, per farlo constatare al parroco Kaisergruber.



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